"Ogni terrena dolcezza è superata dall'amabilità della sua terra": così l'imperatore Federico II di Svevia definiva le Puglie, la terra preferita di tutto il suo regno, da lui chiamate anche "pupille dei nostri occhi". Ancora oggi la Puglia è una regione fertilissima capace di produrre oli, vini e ogni genere di ortaggi di primissima qualità. Tanta abbondanza non ha paragoni in nessuna altra regione del sud. Federico II, detto "stupor mundi" per l'ammirazione che suscitava, è una singolare figura di re cosmopolita: di stirpe germanica (è nipote infatti del famoso Barbarossa), figlio di una principessa normanna, nato a Jesi nelle Marche è incoronato Imperatore ad Acquisgrana e re a Gerusalemme. Appassionato di lingua e cultura islamica durante la crociata in Terrasanta divenne amico del sultano d'Egitto, figlio del Saladino. Il suo sepolcro riposa nella Cattedrale di Palermo.
Federico, interoggato su quale fosse la sua patria, non esitava a citare la Puglia come il luogo dove egli si sentisse veramente a casa. In Puglia fece costruire dimore come Castel del Monte, un gioiello geometrico fatto di pietra bianca, che domina, da un altura, il panorama del Tavoliere e del Gargano. Il mio omaggio alla Puglia inizia proprio da lì, con un tributo al grande Federico, uomo di potere che, anche in tempi di crociate, ha saputo essere un ponte tra Oriente e Occidente.
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